BugsLife

Sviluppare e vendere tecnologie che permettono l’allevamento di insetti su scala industriale.

Gli impianti di Mosca Soldato bioconvertono i sottoprodotti delle lavorazioni agroindustriali in prodotti a valore aggiunto quali mangimi e fertilizzanti sostenibili.

Le proteine sono uno dei motivi principali per cui vogliamo mangiare ogni giorno. Eppure, gli scienziati ci dicono che presto affronteremo una carenza di proteine: il protein GAP. In passato, la produzione di proteine ha costantemente superato la domanda. Oggi, a causa dell’aumento della popolazione mondiale, ci troviamo nel mezzo di un aumento del fabbisogno di proteine mai visto prima. A causa del drammatico esaurimento delle risorse e del cambiamento climatico, non possiamo fare affidamento sui metodi tradizionali.

E’ necessario cercare fonti di proteine alternative e sostenibili e la strategia per aumentare la sostenibilità ambientale ed economica dell’esercizio agroalimentare e quindi della produzione di alimenti e mangimi può essere perseguita solo aumentando la circolarità del sistema a livello di azienda e di filiera. Il settore agroalimentare infatti ha gli occhi puntati addosso e anche l’unione Europea si muove verso un sistema più sostenibile tramite nuove programmazioni quali la nuova PAC 2021-27, il Green New Deal e la Protein2Food ed è la stessa FAO a definire gli insetti, una delle soluzioni più promettenti per risolvere le sfide globali, in particolare: “food security and improved nutrition”.

L’Europa vuole, e deve, implementare un nuovo sistema per la produzione di cibo e di proteine che sia più sostenibile, circolare, locale e a basso input di risorse. Ad oggi, la produzione di bestiame occupa il 70% dei suoli agricoli tra pascoli, colture foraggere (dove spiccano mais e soia) e stabilimenti. Inoltre, l’Europa é il secondo importatore mondiale di soia, principale componente dell’alimentazione proteica animale, importando il 95% del proprio fabbisogno pari a circa 32 milioni di tonnellate.

La zootecnia Europea e quella italiana ancora di più, sono fortemente dipendenti da paesi terzi. Secondo il rinomato studioso di insetti Van Huis (2015), gli insetti come alimento proteico per la dieta animale in sostituzione alla soia sembra essere una strategia vincente e sembra poter contribuire in scala mondiale alla sicurezza alimentare. Il processo conosciuto come bioconversione consiste nella trasformazione della biomassa organica di scarto dal settore agricolo e dall’industria agroalimentare in nutrienti ad alto valore aggiunto tramite l’uso di insetti.

Il processo racchiude il doppio servizio della riutilizzazione dei materiali organici di medio-basso valore e della rigenerazione di prodotti ad alto valore aggiunto, sotto forma di materia prima per mangimi e fertilizzante organico (concime e ammendante). L’inserimento di un allevamento di insetti all’interno della propria azienda o di una filiera è in grado di conferire quel passaggio in più che permetterebbe di chiudere il ciclo dei nutrienti e delle materie prime, minimizzando gli scarti ed aumentando l’efficienza produttiva. Secondo una previsione prudente, la farina di insetti avrà una penetrazione del mercato del pet food di circa il 5% e il 10% nei prossimi cinque anni e del 20% nell’acquacoltura a partire dal 2026.

La tipica fattoria Bugslife (impianto industriale), che produce 500 tonnellate/anno di farina proteica, si inserisce facilmente nel mercato delle proteine per pet food e acquacoltura (40.000 + 50.000 tonnellate/anno) con la possibilità di costruire decine di impianti. Con un impianto industriale di farina di insetti produrremo: 500 ton/anno di farina di insetti sostenibile; 1200-2000 ton/anno di fertilizzante; 80 ton/anno di olio di insetti per sostituire circa 300 ton/anno di insilato di mais nella produzione di biogas (5 ettari) 8.000 ton/anno di sottoprodotti organici rivalutati.

Proponente: Caterina Luppa

AT1 – Digital manufacturing

Bevagna, Umbria

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