Salute a CasaProgetto Regionale di Telemedicina in Emilia-Romagna

La riduzione della mortalità e l’aumento dell’aspettativa di vita della popolazione, registrato negli ultimi decenni, hanno portato a un rilevante incremento della quota di persone con patologie croniche multiple, la cui gestione rappresenta una delle maggiori sfide per tutti i sistemi sanitari, in quanto richiede bisogni di cura e assistenza sempre crescenti e differenti.

L’utilizzo di servizi di telemedicina, che consentano di monitorare alcune patologie croniche attraverso la rilevazione di parametri vitali, rappresenta una promettente opportunità per garantire alle popolazioni ad alto rischio di ospedalizzazione residenti in zone remote e disagiate, equità di accesso, qualità dell’assistenza e appropriatezza delle cure.

La decisione di implementare i Servizi di Telemedicina nelle Case della Salute si è rivelata una scelta innovativa che ha anticipato alcuni degli indirizzi su cui si fonda il nuovo Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Nella Missione 6 infatti vengono individuati, quali interventi strategici, non solo la Telemedicina ma anche la valorizzazione dell’assistenza territoriale per il tramite delle Case della Comunità (Case della Salute). Il Progetto di Telemedicina della Regione Emilia-Romagna è stato approvato con la Deliberazione di Giunta regionale n. 648/2015. Tale progetto prevede l’implementazione di Servizi di Telemedicina nelle zone montane della Regione, aree geograficamente meno accessibili nelle quali, soprattutto a causa delle difficoltà di collegamento, dove l’offerta dell’assistenza sanitaria può risultare non adeguata alle necessità dei residenti con il conseguente rischio di creare discriminazioni nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza. Nell’attuazione del Progetto si è deciso che lo sviluppo e l’erogazione dei Servizi di Telemedicina avvenisse in via prioritaria attraverso le Casa della Salute, in quanto luogo privilegiato in cui si realizza la presa in carico dei pazienti secondo il paradigma della medicina d’iniziativa e della continuità assistenziale e fosse rivolto a pazienti fragili con patologie croniche.

L’obiettivo è quello di sviluppare e introdurre un modello organizzativo e funzionale per la gestione dei pazienti complessi con patologie croniche (in particolare, diabete mellito, scompenso cardiaco e broncopneumopatia cronica ostruttiva) che si avvalga delle equipe multidisciplinari delle Case della Salute e di un servizio di telemedicina che consenta il trasferimento dati dal domicilio alla Casa della Salute e dalla Casa della Salute agli specialisti/ospedali di riferimento. Il progetto aveva originariamente previsto il coinvolgimento di 16 Case della Salute. Tuttavia, per facilitarne la diffusione sono state coinvolte altre.

Ad oggi il numero di Case della Salute aderenti al Progetto ammonta a 50 con oltre 250 pazienti identificati e/o arruolati.

Fasi della progettazione

L’attuazione del Progetto regionale di Telemedicina si è articolata in quattro fasi:

  • Fase I – Individuazione popolazione target,
  • Fase II – Identificazione del fabbisogno sanitario,
  • Fase III – Progettazione e attuazione dei Servizi di Telemedicina,
  • Fase IV – Analisi e Indicatori.

Dopo un periodo di stallo a causa dell’epidemia da Covid-19, che ne ha ostacolato l’implementazione nei tempi precedentemente programmati, la ripartenza del progetto è stata pianificata a fine 2020 e da gennaio 2021 le Aziende Unità Sanitarie coinvolte (Ausl Parma capofila del progetto, Ausl Piacenza, Ausl Reggio Emilia, Ausl Modena, Ausl Bologna, Asl Romagna) hanno cominciato a identificare e reclutare i pazienti.

I principali attori che hanno partecipato alla realizzazione del Progetto sono:

  • Il Gruppo Operativo del progetto regionale di Telemedicina (GOT) istituito all’interno della Direzione Generale Cura della Persona, Welfare e Salute e dell’Agenzia Sanitaria e Sociale regionale con funzioni di gestione, verifica e monitoraggio del Progetto;
  • I Referenti Aziendali delle Aziende Sanitarie che hanno aderito al Progetto;
  • Gli operatori sanitari [Medici di Medicina Generale (MMG) e infermieri] delle Case della Salute coinvolte;
  • I pazienti individuati dagli operatori sanitari. Ciascun caso viene discusso collegialmente dall’equipe multidisciplinare della Casa della Salute (MMG, infermieri e altre figure professionali) e, se ritenuto idoneo, viene contattato e proposto l’arruolamento nel Progetto di Telemedicina.

I pazienti sono presi in carico secondo il Piano Assistenziale Individuale (PAI) e monitorati tramite la Piattaforma. I soggetti firmano il consenso informato e l’autorizzazione alla raccolta e trattamento dei dati e sono adeguatamente formati all’utilizzo degli apparati elettromedicali, impiegati nella rilevazione dei parametri vitali. Ad ogni paziente viene consegnato un tablet, al quale è associato un insieme di dispositivi (bilancia, contapassi, sfigmomanometro, pulsossimetro) in grado di rilevare i seguenti parametri: peso, attività fisica, saturazione ossigeno, pressione arteriosa sisto-diastolica, frequenza cardiaca. Inoltre, l’ambulatorio della Telemedicina di ciascuna Case della Salute è stato dotato di almeno uno spirometro per il monitoraggio dei pazienti arruolati nel Progetto. Tali dispositivi sono di peso e dimensioni ridotti, con funzioni fortemente automatizzate.

Il tablet è in grado di integrare i dispositivi in dotazione e funzionare da elemento di raccolta (“gateway”) e trasmissione dei dati proveniente dai dispositivi stessi, in accordo alla tipologia e alla frequenza delle misurazioni stabilite. Il paziente viene monitorato con le cadenze previste dal PAI. Nello specifico, ci sono tre modalità di monitoraggio: ad alta intensità (tutti i giorni); a intensità intermedia (a giorni alterni); a bassa intensità (una volta alla settimana). Sulla base dell’intensità del monitoraggio, vengono programmati momenti di confronto con il paziente ed il caregiver tramite telefonata/videochiamata. Tutte le rilevazioni dei parametri vitali associati al paziente vengono monitorate e quindi tracciate dall’infermiere case manager. Se queste risultano fuori dalle eventuali soglie impostate in fase di profilazione, possono generare degli allarmi. Nel monitor degli allarmi, infatti, vengono riportati tutti i dati clinici fuori soglia o attività con mancata trasmissione, per ogni singolo paziente; inoltre, ciascun allarme può essere gestito e segnato come risolto/preso in carico. Gli allarmi fuori soglia si attivano nel caso il singolo parametro non rientri nel range impostato per singolo paziente, oppure nel caso in cui più parametri congiuntamente superino i singoli livelli di soglia. Se il sistema attiva lo stato di allerta, l’infermiere prende contatto con il MMG che provvede alle azioni necessarie.

In caso di bisogno, tutti i parametri rilevati, sia al domicilio, sia nella Casa della Salute, possono essere trasmessi agli specialisti/ospedali di riferimento per il teleconsulto.

Oltre al monitoraggio da remoto dei parametri vitali, sopra illustrati, la Piattaforma di Telemedicina consente la possibilità di effettuare televisite. Tale funzionalità è stata aggiunta successivamente per fronteggiare i bisogni emersi durante la pandemia da Covid-19, in particolare per pazienti cronici e/o in isolamento domiciliare, riprogrammando i modelli assistenziali con la logica della sanità digitale e ponendo al centro la teleassistenza / telesalute. Si pensi, in particolare, ai pazienti che, per timore di recarsi in ospedale e contrarre l’infezione, durante l’emergenza hanno ritardato le cure pur in presenza di sintomi importanti. In tali casi la telemedicina rappresenta un utile strumento con cui monitorare alcune patologie ed effettuare eventuali pre-triage da remoto.

Proponente: Beatrice Mezzapesa

AT3 – IT

Roma, Lazio